Da sempre considerata una artista traboccante di energia e vitalità, la mediterranea che senza sosta ha viaggiato attraverso le più importanti esperienze teatrali, cinematografiche e televisive con i registi che hanno fatto la storia dello spettacolo. Vincitrice di molti premi, il David di Donatello come migliore attrice protagonista per ‘Mi manda Picone’ (anche un Nastro d’Argento) e ‘Segreti Segreti’, altrettante nomination, Lina non ha mai abbandonato la semplicità e la passione per l’Arte. Ma soprattutto, omaggia da sempre, con la sua voce, la musica della sua terra, Napoli. In tournée con il suo ‘Linapolina’, un concerto di parole e musica frutto dell’artista, l’abbiamo intervistata in occasione della sua permanenza al Teatro Quirino.
‘Linapolina’ lo spettacolo da te scritto, diretto ed interpretato ora in scena nei teatri, è un omaggio alla musica?
Sintetizza Napoli nella mia visione. E’ un gioco di parole che inizia col mio nome. La fine del mio nome è l’inizio di Napoli e Napoli termina con l’inizio del mio nome. Pronunciato in velocità diventa un Mantra, solo NAPOLI. Canto la musica della mia terra, sono in scena con 8 musicisti, un danzatore. E’ una idea scenografica pensata con un filo rosso poetico dove i brani guidano lo spettacolo di momento in momento.
Nel tuo curriculum, oltre al teatro, vanti di molteplici esperienze (con premi annessi) nel cinema e nella televisione. Quali tra i registi con cui hai lavorato, ti ha saputa prendere per mano?
Sicuramente in teatro Edoardo, che aveva per me grande stima ed affetto. Ma ti posso citare tanti nomi, da Patroni Griffi ad Armando Pugliese, Lluis Panqual con cui ho recitato in Casa di Bernarda Alba o Francesco Rosi in una Filumena. Ho la fortuna di avere avuto grandi maestri che hanno abitato ognuno una stanza del cuore. Nel cinema ti posso citare il grande Nanni Loy, è stata una collaborazione importante quella per ‘Mi manda Picone’. In ultimo ma non per importanza Tornatore che mi ha voluta in Baarìa.
Sei una delle poche artiste italiane che riesce a far diventare musica il teatro e viceversa. Oltre il talento innato ed alle radici partenopee che indubbiamente giocano un ruolo fondamentale, quale è la chiave di volta che fonde due linguaggi differenti in un unico corpo narrante?
Probabilmente perchè nasco come attrice e come attrice mi dono alla musica in maniera sincera. Da attrice dono alla musica tutto, corpo, voce, emozioni. E questo è il teatro. Come nella tragedia grecia nasceva con la musica e la danza, non faccio nulla di nuovo, semplicemente mi rapporto al palco con sincerità e purezza.
Sapere di avere emozionato il pubblico. Come si sente Lina dopo che si spengono le luci sul palco?
Contenta. Prima di tutto perchè quella paura, quell’adrenalina dell’inizio spettacolo si è trasformata in sforzo durante la performance ed alla fine arriva la sensazione di rilassatezza. E poi la contentezza di vedere l’amore manifestato dalla gente. Sono un personaggio ‘atipico’ per il mondo teatrale, desto sospetti, paure. Ma il pubblico sa accogliere la verità. Per me è una grande forza e gli sono costantemente grata.
Del repertorio napoletano, quale canzone non puoi fare a meno di cantare, quale è sempre una scoperta e quale vorresti ti fosse dedicata?
‘Tutta pe' mme’ non posso fare a meno di cantarla. La cantava mia madre quando ero piccola, abitavamo nel quartiere napoletano, mentre faceva le faccende di casa. Una donna d’altri tempi come non se ne trovano più. Me la cantava con la sua bellissima voce. Mia madre era una cantante anche se non lo sapeva, non aveva studiato. Non c’è una canzone che è sempre una scoperta. Lo sono tutte ogni volta, non faccio mai le stesse cose. Può cambiare la divisione delle sillabe, la sintassi in base ai sentimenti della serata. Per la dedica, sicuramente qualsiasi canzone d’amore. Ho avuto la fortuna di riceverne parecchie di dediche.
Un consiglio ai giovani sul teatro.
Il teatro migliora. Ora è frequentato da adulti più che da ragazzi. Una tendenza diversa dalla Francia o dall’Inghilterra. Bisogna abituarsi al teatro. Soprattutto più utile dei social network. Scoprirlo è una esperienza straordinaria perchè è imprevedibile ed imperfetto.